GPR – Georadar

La metodologia Ground Penetrating Radar (GPR) è basata sul principio della propagazione di impulsi elettromagnetici nei materiali e sulla loro riflessione in corrispondenza delle superfici di discontinuità dovute a variazioni di permettività dielettrica. Con l’evoluzione del 3D-Radar è possibile acquisire immagini 3D fino a circa 3 metri di profondità dando all’operatore una mappatura completa di tutto il sottosuolo. Il sistema permette di rilevare vaste aree, mappare infrastrutture sotterranee, cavità/grotte o altri oggetti presenti nel sottosuolo.

L’acquisizione dei dati GPR avviene facendo scorrere un’antenna Step-frequency (banda di frequenza simultanea da 100 MHz a 3000 MHz) sulla superficie da investigare immettendo nel terreno degli impulsi elettromagnetici i quali, propagandosi attraverso i materiali, vengono riflessi in corrispondenza delle interfacce di entità dielettriche diverse. Gli eventi riflessi sono captati dall’elemento ricevente e inviati all’unità centrale per la visualizzazione del radargramma su display e memorizzazione per la successiva elaborazione al computer mediante specifico software.
Mediante la centralina GeoScopeTM Mk-IV del 3D-Radar è possibile ottenere un’alta velocità di scansione e un elevatissimo campionamento del segnale, permettendo di rilevare alla massima risoluzione immagini 3D con una griglia di campionamento fino a 7.5 x 7.5 cm.

I dati vengono elaborati e gestiti con software dedicato ExaminerTM il quale fornisce un’interfaccia potente per la navigazione tridimensionale nel dato radar. È possibile visualizzare in parallelo molteplici sezioni del dato (xy, yz e xy), interfacce e target con coordinate GPS, mappe e immagini georiferite, annotazioni dell’operatore, immagini video etc. e infine esportare i dati su piattaforme GIS o in formato DWG (AutoCad) o KMZ (sovrapposizione delle mappe GPR in Google Earth).

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Radargramma cisterna
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GEORADAR 2D/3D con antenne monofrequenza e doppia frequenza

Il metodo georadar è basato sul principio della propagazione di impulsi elettromagnetici nei materiali e sulla loro riflessione in corrispondenza delle superfici di discontinuità dovute a variazioni di permettività dielettrica che generalmente, in questo contesto, è rappresentata dalla costante dielettrica dei materiali investigati. Il principio di funzionamento delle strumentazioni georadar utilizzate (SIR-4000 prodotto dalla GSSI-USA) può essere sinteticamente descritto nel modo seguente: l’acquisizione dei dati avviene facendo scorrere un’antenna ricetrasmittente lentamente sulla superficie del terreno da investigare; nell’unità centrale sono generati dei segnali ad intervalli regolari che servono a sollecitare i circuiti elettronici dell’antenna trasmittente, da questa sono irradiati degli impulsi elettromagnetici che, propagandosi attraverso i materiali, vengono riflessi in corrispondenza delle interfacce di entità dielettriche diverse. Gli eventi riflessi sono captati dall’elemento ricevente e inviati nell’unità centrale.

La risoluzione orizzontale dei segnali è inversamente proporzionale alla velocità di spostamento dell’antenna e la risoluzione verticale è direttamente proporzionale alla frequenza centrale degli impulsi emessi. La profondità d’indagine non può essere stabilita a priori del rilievo ma dipende dall’assorbimento dell’energia elettromagnetica da parte dei materiali in cui essa si propaga e quindi dalla natura dei mezzi attraversati, dallo stato fisico degli elementi che li compongono e da fattori ambientali e/o locali quali la temperatura, l’umidità, la presenza di cavità, ecc. Inoltre, l’obiettivo della prospezione e la profondità di penetrazione sono vincolati alla lunghezza d’onda degli impulsi: infatti se una struttura sepolta ha dimensioni molto piccole, essa viene rilevata soltanto con segnali di brevissima durata la cui elevata attenuazione a livello energetico ne limita però la penetrazione.

In sintesi: antenne con frequenze alte consentono una buona risoluzione fino a modeste profondità mentre antenne con frequenze basse offrono un dettaglio relativamente inferiore, ma permettono una maggior estensione di misura dal piano campagna.

L’elaborazione dei dai avviene tramite software RADAN 7 attraverso operazioni di background removal (attenuazione del rumore coerente), filtraggio degli eventi di disturbo e aggiustamento del tempo “zero”. A seguito dell’analisi dei segnali e degli eventi anomali vine effettuata l’interpretazione dei risultati e l’attribuzione delle tipologie dei segnali anomali alle possibili cause che possono averli generati.