Indagini geofisiche per verifica argini del Fiume Senio (RA)

Sono state eseguite indagini di tipo geofisico (Tomografie geoelettriche e sismiche) e prove geognostiche (sondaggi e prove penetrometriche), con prelievi di campioni e analisi geotecniche di laboratorio, su n.2 tratti arginali in destra idrografica del fiume Senio.
La campagna di indagini ha avuto lo scopo di fornire informazioni utili all’analisi e alla caratterizzazione dei corpi arginali indagati e dei terreni di fondazione.

Fasi di acquisizione dati geofisici su argine fluviale

Le tomografie geoelettriche effettuate hanno delineato l’assetto stratigrafico locale costituito da terreni medio-resistivi (40 – 100 ohm*m) associabili al corpo arginale e ai terreni alla base dello stesso; in quanto aventi le stesse resistività, questi terreni limoso-sabbiosi sono stati evidentemente utilizzati per costruire l’argine. Alla base di questi terreni limoso-sabbiosi sono presenti terreni prevalentemente limosi, debolmente argillosi, aventi generalmente resistività < 40 ohm*m.

L’assetto appena descritto si presenta grossomodo lineare e piano-parallelo in ERT1, mentre in ERT2 è importante segnalare un approfondimento graduale ma significativo del tetto dei limi argillosi (resistività < 40 ohm*m) dalla progressiva metrica 120 circa, riscontrabile anche nel sondaggio S2.

Tale approfondimento comporta un maggiore spessore dei materiali più grossolani alla base dell’argine e quindi mutate condizioni di permeabilità alla base rispetto alla prima parte della sezione indagata. Questo aspetto è confermato anche dai valori della prova di permeabilità Lefranc effettuata nel sondaggio S2. Da queste considerazioni si evince che le indagini geoelettriche ERT sono particolarmente efficaci nell’individuare questo tipo di criticità in maniera estesa.

Sezioni tomografiche geoelettriche (ERT) e sismiche a rifrazione

Sulle sismosezioni tomografiche a rifrazione è ben definita la successione verticale delle velocità sismiche che generalmente aumentano proporzionalmente alla consistenza dei materiali e quindi con l’aumentare della profondità d’indagine. Non si evidenziano particolari anomalie nell’andamento delle velocità sismiche in profondità, fatto salvo in LS2 un abbassamento delle velocità sismiche Vp in profondità tra le progressive metriche 120-160 circa, in corrispondenza delle criticità evidenziate dalla ERT2.